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AI e Machine Learning

AI e Machine Learning


L’intelligenza artificiale (artificial intelligence, AI) è un termine nato negli anni ’50 per indicare quelle tecnologie che permettono ad una macchina di eseguire compiti caratteristici dell’intelligenza umana (ad esempio: capire il linguaggio parlato e scritto, decidere la mossa migliore da fare in una partita di scacchi, distinguere se si sta guardando una bici o un’automobile, raggruppare delle viti secondo la loro forma e dimensione). Si può parlare quindi di AI quando una macchina non si limita ad eseguire una sequenza prefissata di azioni, ma è in grado di fare dei ragionamenti e delle scelte con una qualche forma di intelligenza appunto.
Il machine learning (ML) è un ramo dell’AI, viene inteso come “la capacità di una macchina di apprendere senza essere programmata esplicitamente”.
Un esempio di ML che tutti noi conosciamo ed usiamo inconsciamente è il saper leggere o scrivere: non siamo nati con queste capacità, ma abbiamo raccolto e assimilato una moltitudine di informazioni fin dall’infanzia (il parlare delle altre persone, i libri, l’insegnamento scolastico, etc) e con il tempo abbiamo imparato a svolgere questi compiti.
In egual modo, il ML permette di “educare” un algoritmo in modo che possa apprendere a svolgere dei compiti, che potrebbero essere di difficile o impossibile attuazione utilizzando tecniche standard di programmazione “hard-coded, ossia decisa in principio e ripetuta inalterata per sempre.
Un esempio pratico molto apprezzato da chi utilizza spesso le email sono i filtri antispam: l’algoritmo impara a classificare quali email sono per noi spam da quelle valide, in modo dinamico e imparando costantemente le nostre abitudini nel corso del tempo, più email elabora e più accurato ed efficace diventa.

L’ultimo approccio tecnologico basato sul ML, è il Deep Learning: algoritmi che apprendono ed elaborano i dati utilizzando delle strutture di elaborazione simili al cervello umano, composte da più livelli di “profondità” e numerosi “neuroni” (unità elementari di calcolo), il tutto fortemente interconnesso.
Queste strutture hanno il nome appunto di reti neurali (neural network) e rappresentano lo stato dell’arte nella ricerca attuale.


Si può quindi vedere il ML come un insieme di metodi matematici e algoritmi altamente sofisticati e ottimizzati che permettono ad un computer di imparare ad agire in modo simile a noi, nei confronti di specifici compiti.
Ma di cosa ha bisogno un computer per venire addestrato ad un compito? Di una grande quantità di dati riguardanti quello specifico compito: possono essere delle immagini, come nel caso dei sistemi a guida autonoma, di email (filtro antispam) o semplici numeri, ad esempio delle misure dimensionali di viti per un compito di raggruppamento, detto clustering.
L’addestramento del computer è un passo fondamentale per ottenere un sistema efficace: utilizzando i dati raccolti, gli algoritmi li analizzano e cercano di imparare quanto più possibile ad eseguire correttamente il compito richiesto.
Completato l’addestramento, si ha un computer che può agire autonomamente e in modo dinamico nello svolgere la funzione voluta, anche se questa si dovesse presentare leggermente diversa da quanto conosce; per esempio, riuscirà a riconoscere l’immagine di una persona anche se questa è visibile solo in parte, oppure a ricostruire una traccia audio comprensibile anche in presenza di rumore di fondo.


Sono innumerevoli le possibilità di impiego di questi sistemi:

  • Manutenzione predittiva: monitorare i dati dei macchinari attraverso sensori IoT e automaticamente segnalare quelle condizioni anomale di funzionamento al fine di prevenire un danno, con conseguenti riduzione dei costi di riparazione, dei tempi di fermo macchina e di possibili infortuni dei lavoratori connessi al malfunzionamento.
  • Visione: rendere i sistemi di visione intelligenti, più accurati rispetto le soluzioni classiche e in grado  di adattarsi ai cambiamenti mantenendo l’efficacia.
  • Logistica: ottimizzare i flussi delle merci e dei prodotti, ridurre gli spostamenti non necessari e i tempi di attesa, evidenziare i colli di bottiglia in un processo.
  • Controllo: qualora un processo sia influenzato da un notevole numero di variabili, ad esempio, temperatura, umidità, posizione, luminosità, etc. Una programmazione hard-coded risulterebbe complessa e inefficiente; un sistema di ML opportunamente addestrato riuscirebbe invece ad agire in modo migliore di quanto un umano sarebbe in grado di prevedere in fase di progettazione.
  • Sempre aggiornati: i sistemi di ML possono costantemente imparare, in tempo reale, dai dati ricevuti, è dinamico e segue i cambiamenti.


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