La tecnologia ruba il lavoro?

Nel mondo moderno, l’avvento della tecnologia ha sollevato interrogativi cruciali sulla sua influenza nel mondo del lavoro. Molti temono che l’automazione e l’innovazione tecnologica possano “rubare” posti di lavoro, ma la realtà è più complessa e sfaccettata.

Dall’intervento dell’ing. Alberto Valente di Plumake Srl, si sollevano interrogativi sull’influenza della tecnologia nel mondo del lavoro. Pertanto, è essenziale esplorare come, in realtà, la trasformi, aprendo nuove opportunità.

In questo articolo, vedremo proprio come la tecnologia trasforma il lavoro, riflettendo anche sull’impatto che ha sul mercato lavorativo e sulle persone.

L’evoluzione del lavoro nell’era tecnologica

La tecnologia ha cambiato la natura di molti lavori, portando a nuove opportunità e sfide.

L’intervento dell’Ing. Valente inizia con questo assioma, citando mestieri che oggi non ci sono più, come i birillieri che mettevano in ordine i birilli mentre si gioca a bowling, i lampionari che spegnevano i lampioni in strada nelle prime luci della mattina o le sveglie umane che erano ingaggiati per svegliare gli altri la mattina.

Lavori spesso faticosi, ripetitivi e poco gratificanti.

L’automazione ha permesso di migliorare queste condizioni lavorative e di aumentare la produttività. Ha segnato una transizione epocale: il lavoro si è trasformato, non estinto.

L’automazione trasforma il lavoro, non lo elimina

L’analisi frutto di 10 anni di esperienza sul campo, permette a Plumake di affermare con certezza che l’automazione non elimina il lavoro, ma lo trasforma.

Questo significa che alcune mansioni manuali e ripetitive potrebbero scomparire, ma al contempo si creano nuove opportunità lavorative in settori come la progettazione, la manutenzione, la supervisione e la gestione di macchinari e dati.

In moltissimi casi, tutte le attività che sono state sostituite dalla tecnologia, hanno dato modo al tipo di lavoro di trasformarsi, al lavoratore di evolversi e alla produttività di aumentare.

La tecnologia e l’automazione, lungi dall’essere una minaccia, si rivelano un alleate preziose:

  • migliora le condizioni lavorative,
  • aguzza l’ingegno umano,
  • richiede competenze sempre più sofisticate.

L’evoluzione del lavoro grazie alla tecnologia è, quindi, un’opportunità di crescita personale e professionale.

L’automazione aumenta la produttività e crea nuovi posti di lavoro

L’introduzione di robot e automazioni ha portato ad un aumento della produttività, che si traduce in una maggiore competitività per le aziende. Inoltre, ha creato nuovi posti di lavoro, spesso più qualificati e stimolanti, che richiedono competenze tecniche e digitali.

Plumake, con il suo robot collaborativo SHARE-P, ideato per la levigatura e lucidatura di pietra e agglomerato, ne è la prova vivente. Questa innovazione ha reso obsoleti lavori usuranti, orientando la forza lavoro verso mansioni più sicure, intellettualmente stimolanti e tecnicamente avanzate.

Abbiamo registrato, quindi, la nascita di ruoli che richiedono meno sforzo fisico e più competenza tecnica.

Grazie a strumenti come il nostro SHARE-P, i lavoratori si dedicano a compiti che valorizzano l’intelletto e la precisione, in un contesto di maggiore sicurezza e benessere.

I vantaggi della tecnologia nelle aziende

I vantaggi dell’automazione e della tecnologia nel mondo del lavoro sono tangibili e diversificati:

  • Elevata produttività: la tecnologia ottimizza i processi produttivi.
  • Miglioramento della sicurezza: riduce i rischi lavorativi.
  • Crescita professionale: favorisce lo sviluppo di competenze specialistiche.
  • Stimolo all’ingegno: incoraggia l’innovazione e la creatività dei lavoratori.
  • Valorizzazione del capitale umano: pone l’uomo al centro del progresso tecnologico.

Il progresso tecnologico non è un ostacolo, ma un trampolino verso il futuro del lavoro, dove l’innovazione diventa sinonimo di progresso e sviluppo personale.

L’automazione: tra paura e realtà

Andando oltre i soliti timori comuni riguardo all’automazione, si nota come, in realtà, spesso aumenta la produttività e la qualità del lavoro.

Un altro tema caldo è l’adattamento dei lavoratori alle nuove tecnologie e il loro ruolo in un ambiente lavorativo in evoluzione.

La vera sfida, quindi, è quella di aiutare le persone ad adattarsi al cambiamento e ad acquisire le nuove competenze necessarie per lavorare con la tecnologia. Questo richiede un impegno da parte delle aziende, delle istituzioni e dei cittadini stessi.

Plumake, un esempio di impegno nella formazione

Plumake si impegna a formare i propri clienti e le nuove generazioni sulle tecnologie di automazione industriale.

L’azienda offre percorsi di affiancamento e consulenza alle aziende. L’obiettivo è far crescere le persone tramite le competenze, formando il personale dell’azienda per renderlo autonomo nella gestione del nuovo processo.

Anche per questo, il discorso etico diventa cruciale per lo sviluppo tecnologico.

L’etica dell’automazione: un tema complesso

L’etica dell’automazione si colloca all’intersezione tra progresso tecnologico e morale collettiva, e rappresenta un pilastro fondamentale nella definizione del rapporto tra uomo e macchina.

Nell’era dell’automazione, è cruciale garantire che l’avanzamento tecnologico proceda di pari passo con il rispetto per l’individuo e l’ambiente. Dovremmo aspirare a un futuro in cui la tecnologia supporti un’economia equa e accessibile, promuova l’equilibrio socio-economico e contribuisca alla salvaguardia dell’ecosistema.

L’approccio al progresso deve essere olistico, considerando gli impatti sulla società nel suo complesso e mirando a una distribuzione equa dei suoi benefici.

Riconoscendo che l’automazione trasforma il lavoro, è essenziale affrontarla con principi etici che salvaguardino l’inclusione e non trascurino chi potrebbe essere tagliato fuori da questo cambiamento.

In questo contesto, l’avanzamento tecnologico non deve essere spinto dalla paura di restare indietro rispetto alla concorrenza, ma, consapevoli che il progresso tecnologico è una forza inarrestabile, deve essere inteso non come un’onda che sommerge, ma come una marea che solleva tutte le “barche”.

Una crescita comune, quindi, che sia eticamente guidata dalla sostenibilità in tutti i campi: sociale e ambientale in primis.

A questo proposito, Plumake annuncia la nascita di Ecoloop, una startup che si occuperà di misurare gli impatti sociali e ambientali delle aziende, in termini di processi e prodotti.

Conclusione

La tecnologia trasforma il mondo del lavoro in modi che non possono essere semplicemente visti come “rubare” posti di lavoro.

Il progresso in ambito tecnologico, infatti, è un processo inarrestabile che offre grandi opportunità per il futuro del lavoro e che porta con sé sfide ma anche nuove opportunità.

Adattarsi e reinventarsi nell’era tecnologica non è solo una necessità ma anche un’opportunità per crescere e sviluppare nuove competenze. Il futuro del lavoro è in continua evoluzione e la tecnologia ne è un motore essenziale.

È importante, in definitiva, accompagnare questo cambiamento con politiche adeguate, investimenti nella formazione e una riflessione approfondita sulle implicazioni etiche. Solo così si potrà creare un futuro del lavoro più sicuro, inclusivo e prospero per tutti.